mercoledì 5 maggio 2021 alle ore 17:40
UDINE – Viale della Vittoria, ingresso Parco della Rimembranza
UNA TENSIONE CHE DURA TUTTA UNA VITA
nel Centenario di Gianfranco Maris, la Fondazione Memoria della Deportazione promuove un’iniziativa diffusa per ricordare la deportazione politica italiana
Il 5 maggio 2021, anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, un coro di voci femminili attraversa l’Italia e l’Europa per ricordare le storie di uomini e donne che pagarono con la deportazione nei Lager il loro impegno per la pace, la giustizia e la libertà.
Il 5 maggio 2021, all’interno delle celebrazioni per il centenario della nascita di Gianfranco Maris, la Fondazione Memoria della Deportazione propone l’iniziativa “Una tensione che dura tutta la vita”, un evento di letture diffuso su tutto il territorio nazionale e in alcune città europee per a dare voce alla deportazione politica e alla sua ricchezza umana e culturale.
Così come nella primavera del 1945 i nomi dei deportati sopravvissuti arrivarono nelle case degli italiani via radio, anche oggi, grazie alla collaborazione con Radio Popolare, la radio si fa portatrice di nomi, racconti e testimonianze: alle 18.00 del 5 maggio un coro di voci femminili attraverserà l’Italia e l’Europa, mettendo al centro dell’attenzione la deportazione come esperienza politica e culturale centrale nella costruzione dell’identità del nostro paese.
Un progetto che si fonda sull’idea di Memoria come costruzione di luoghi dove lasciare tracce che suscitino interrogativi e intreccino esperienze: un agire umano e politico che renda protagonisti consapevoli del proprio tempo, per se stessi e per le generazioni future. Come afferma Elisabetta Ruffini, direttrice di Isrec Bg e Project Manager dell’iniziativa: “Riabitare i luoghi nella scia di Gianfranco Maris per dare eco alla deportazione politica ci porta a incontrarci nelle strade e piazze delle nostre città per ribadire insieme che la memoria è ricerca di forme che sappiano fare spazio al passato nel presente, con uno sguardo al futuro.”
Perché ricordare Maris a Udine, due prospettive del ricordo.
A Udine nel 1987 si tenne un Consiglio nazionale dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, l’Aned, e in quell’occasione Maris evocava la necessità di raccogliere le voci della deportazione politica femminile.
Nel 1994, sette anni dopo, a Torino, Bruno Vasari, il compagno con cui Maris condivise tanti e ambiziosi progetti, ebbe l’idea di un convegno: sarà il primo sulla deportazione femminile.
C’era stato un vuoto nella costruzione della memoria della deportazione del nostro paese.
Nell’immediato dopoguerra, le storie dei deportati, di tutti i deportati, avevano trovato poco spazio; ma, sulle storie della deportazione femminile era caduto un silenzio di tomba.
Il primo libro scritto da una deportata politica italiana fu pubblicato nel 1952: Teresa Noce era emigrata e combatté con la Resistenza francese.
Donne e bambini nei Lager nazisti di Giorgina Bellak e Giovanni Melodia, per anni, fu il solo libro che aveva raccolto una testimonianza collettiva al femminile; frutto di uno sforzo economico enorme dell’Aned, come ricordava Lidia Rolfi. Poi, nel 1978 fu pubblicato Le donne di Ravensbruck, ma senza rompere il silenzio.
Le donne, fin dall’immediato dopoguerra, hanno avuto il coraggio di raccontare Auschwitz-Birkenau, per prime in Italia, ma i campi della deportazione politica femminile sono rimasti nomi sconosciuti troppo a lungo, nel nostro paese e i libri scritti dalle delle donne, sia che fossero deportate politiche che razziali, subito dimenticati.
programma dell’evento a Udine:
ore 17:30 – ritrovo presso il Monumento ai Deportati di viale della Vittoria, ingresso Parco della Rimembranza
ore 17.40 – interventi del Sindaco, del presidente della sezione udinese dell’ANED, alla presenza dei rappresentanti di ANPI Udine e Associazione Partigiani Osoppo
ore 18 – Valentina Rivelli leggerà alcuni brani tratti dagli scritti dello stesso Maris e di Lidia Beccaria Rolfi, deportata nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück, una delle più importanti testimoni della deportazione femminile
il centenario è promosso dalla Fondazione Memoria della Deportazione
in collaborazione con Isrec Bergamo – Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea
con il patrocinio di ANED, ANPI Comitato Provinciale di Milano, Istituto Nazionale Ferruccio Parri
in collaborazione con le attrici del Collettivo Progetto Antigone (rappresentato in FVG da Valentina Rivelli, Teatro della Sete).
TEATRO DELLA SETE
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