La storia di una bambina che guarda oltre i cancelli del cantiere navale: le giornate scandite dalla sirena dei turni, la vita di comunità del quartiere operaio, il desiderio di varcare quei cancelli proibiti.
Serena Giacchetta
Uno sguardo su Panzano negli anni ’80, con il cantiere in espansione, le strade e i caseggiati brulicanti di vita, attraverso gli occhi di una bambina.
“Stai attenta ai lupi!”, le diceva suo papà quando la vedeva uscire con la bicicletta nel pomeriggio, dopo la scuola.
I lupi? Dove li poteva mai trovare in città, quei lupi?
Nei suoi sogni sì che li vedeva: grandi lupi che facevano la guardia e che tentavano di uscire dai cancelli del cantiere. Controllavano chi entrava e chi usciva e, ogni tanto, si portavano via qualcuno.
Quindi, era meglio non fare domande.
“Negli anni ’80 la vita del quartiere operaio, il mio quartiere, è scandita dal ritmo della fabbrica. Il suono della sirena segna i turni di lavoro. Le prime volte, quando la senti, è così forte che il cielo sembra cadere sulla testa. Poi le orecchie si abituano e il suono diventa un suono “tuo”, che finisci per non sentire più. E impari quando uscire di casa senza venire travolto dal traffico delle biciclette degli operai.
L’ingresso principale di casa è proprio di fronte all’ingresso operai del cantiere. Cosa ci sarà dietro quel cancello? La mia infanzia, vissuta in quel lungo, ha un solo obiettivo: oltrepassare quel muro, quel cancello, stando attenta ai lupi.”
Serena Giacchetta
Il libro è stato realizzato all’interno del progetto “Oltre i cancelli – memorie di fabbrica” vincitore del Bando “Avviso storico etnografico progetti per studi e ricerche – anno 2024” della Regione Friuli Venezia Giulia.
Teatro della Sete
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