Falù
per bambini dai 5 anni
spettacolo di teatro di figura con pupazzi e due attori
con Michele Polo e Serena Di Blasio
regia Yevgeni Mayorga Andrade
aiuto regia Valentina Rivelli
drammaturgia Michele Polo
pupazzi e scene Virginia Di Lazzaro
musiche Alan Malusà Magno
disegno luci Valerio Bergnach
“Marsalis, mi fai da papà, fino a quando non torna il mio vero papà?”
“Ma io sono Rossa.”
“Rossa! Mi fai da papà, fino a quando non torna il mio vero papà?
“Rossa! Con la A! Sono una femmina!”
“Tu sei una femmina?”
“Tutte le farfalle sono femmine.”
Cosa può fare Falù, un bambino che si ritrova solo su un’isola dopo un naufragio?
Orientarsi in una terra sconosciuta non è semplice, ma lui non si scoraggia.
Allora incontrala farfalla Rossa, che si offre di fargli da mamma; insegue la bestiolina Quokka, un buffo marsupiale, e affronta Golia, il mostro dalla lingua gialla. Infine, trova il Dottor Toff, che forse potrà fargli da papà, almeno fino a quando Falù non avrà ritrovato quello vero.
Falù è una storia originale che affronta il tema della perdita e del perdersi
in una terra sconosciuta, raccontata attraverso gli occhi di un bambino di 8 anni che deve affrontare il destino e prendere delle decisioni.
Il ritmo della storia è vivace, il linguaggio è semplice e ironico.
I personaggi che Falù incontra sono positivi e attenuano lo smarrimento del bambino.
Le canzoni e la musica dal vivo rendono lo spettacolo stimolante e inducono i bambini a interagire con i pupazzi.
La storia ha un lieto fine perché Falù, come tutti i bambini, merita di avere una famiglia e di vivere sereno.
tecnica manipolazione a vista di pupazzi
La storia è originale, scritta nel 2016 da Michele Polo in collaborazione con la scuola di drammaturgia teatrale Matearium.
www.matearium.it
spettacolo disponibile in due versioni, una in italiano una in friulano
La versione friulana di Falù è co-prodotta in collaborazione con l’Associazione Lenghis dal Drâc–Amîs di Onde Furlane e ha ottenuto il sostegno della Fondazione Friuli, bando Arti sceniche 2017.
Fotografia di copertina di Antonello Nusca
Fotografie di scena di Caterina Di Fant