TSU | TEATRO SOSTA URBANA 2020 | invisible people
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Due giorni dedicati alla narrazione delle migrazioni attraverso i linguaggi del teatro, del video, della pittura e della musica. Registi, drammaturghi, artisti, cooperanti si confrontano sul ruolo che i linguaggi e le pratiche teatrali e multimediali possono avere nelle dinamiche di integrazione e sostegno alle persone migranti e richiedenti asilo. (In)visible people racconta di donne e uomini in cammino, alla ricerca di lavoro, pace, di una vita migliore.
Racconta di un’Italia che, come suggerisce Angelo Campolo nell’introduzione al suo spettacolo Stay Hungry, “ha schizofrenicamente aperto e poi richiuso le porte dell’accoglienza lasciando per strada storie, sogni, progetti, relazioni umane avviate al grido (eccessivamente entusiastico) di integrazione”. Ma racconta anche dell’Africa, dei Paesi di provenienza di queste persone in cammino.
Per indagarne speranze, prospettive, visioni. Infine racconta di come l’emergenza Covid-19 abbia impattato su coloro che già si trovavano lungo il sottile confine tra visibile e invisibile, tra accoglienza e respingimento. Tra integrazione e quarantena.
Teatro Sosta Urbana e Contaminazioni Digitali, in collaborazione con Tinaos



