Brown paper puppet è una marionetta di carta da pacchi marrone.
La sua costruzione è semplice e alla portata di tutti.
Non ha i fili, viene animata direttamente con le mani.
Le persone che la animano sono 3, come nel bunraku giapponese.

È stata inventata dalla compagnia sudafricana Handspring puppet company durante le prove dello spettacolo The War Horse a Londra: https://www.ted.com/speakers/handspring_puppet_company

Obiettivi del laboratorio: costruire, animare e mettere in interazione le marionette.

Collaborazione: la necessità di manipolare e far camminare in tre permette alle persone coinvolte una maggior conoscenza, a livello verbale e non verbale.

Storytelling: ogni gruppo sviluppa in autonomia le proprie improvvisazioni e le storie, cercando un filo comune nelle diverse giornate di lavoro.

Precisione: la marionetta riflette il movimento del manipolatore, se il movimento è impreciso o solo abbozzato, la marionetta non riesce a comunicare chiaramente.

Lavoro sullo spazio: grazie alla difficoltà insita nel movimento, la marionetta permette l’esplorazione dello spazio con molta sensibilità.

Comunicazione: la marionetta deve riuscire a comunicare se vuole essere guardata e apprezzata, nella comunicazione trova i propri limiti e le proprie capacità di superarli. La marionetta può riuscire a comunicare sentimenti umani, che sono i sentimenti e le emozioni dei suoi manipolatori.

Creatività: la marionetta, come tutti gli oggetti animati, può possedere capacità precluse all’uomo. Può volare, oppure dividersi e riunirsi, può rimpicciolire e ingrandirsi, il solo limite è la fantasia.

Lavoro sulle emozioni: caratteristica comune al teatro di figura, “datemi una maschera e vi dirò la verità” (O. Wilde).

Praticità: la marionetta è presente e può fare, dire raccontare immediatamente, senza problemi tecnologici.