Squarciapace

spettacolo per bambini da 6 a 10 anni

di e con Caterina Di Fant e Lucia Linda
regia di Valentina Rivelli

Squarciapace - Teatro della sete

Illustrazione di Sara Colautti

Stai bene qui? Sei stanco? Hai freddo?
Devo farti la guardia… ma perché?
Devo proteggere il pollaio o devo proteggere te?
… io cerco di comportarmi bene:
rispetto tutte le regole,
non voglio deludere nessuno;
ma quando ti abbiamo trovato non c’erano regole su di te.
Subito i grandi hanno deciso tutto per te.
Forse solo hai bisogno di un po’ più di tempo per squarciare il guscio!
Anch’io non volevo uscire, sai?
Ma poi con Zora tutto è bellissimo.

Gilda e Zora nascono assieme, si avvicinano, si abbarbicano l’una all’altra, giocano ad assomigliarsi e a scoprirsi diverse. Si incoraggiano. Crescono.
E si imbattono nell’affascinante scoperta di un uovo, nero, oscuro come la notte, liscio come un serpente, lucido come uno specchio… a detta degli adulti pericoloso quanto un mistero da risolvere!

Note di regia
Da un’idea di Caterina Di Fant e Lucia Linda, SQUARCIAPACE è nato a partire da uno studio delle paure primordiali dell’uomo, il buio e il silenzio, per poi affrontare le paure legate alla nascita e alla crescita. Silenzio e buio come preludio all’azione, come un nido da cui spiccare il volo; buio e silenzio come emblema della paura ma anche come fonte di protezione.
Il lavoro di ricerca si è sviluppato lungo due percorsi paralleli e interdipendenti:
l’improvvisazione corporea e la scrittura poeticodrammaturgica. L’incontro con le musiche di Camille-Saint Saens ha dato lo spunto per organizzare il materiale prodotto, contribuendo alla creazione della storia.
Il linguaggio dello spettacolo è fatto di corpi e di ironia, cifre stilistiche della compagnia.
Perché l’uovo?
L’uovo da sempre riveste un ruolo unico: quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero e della sacralità. È per questo che abbiamo voluto incontrarlo, giocare con lui, parlarci, confidargli i nostri segreti, immaginandoci come ci si potrebbe stare dentro e cercando un dialogo con la sua forma affascinante e perfetta.